Category: Affrontare la SM
Col passare del tempo, mi rendo sempre più conto che i veri amici prima o poi tornano. E tutto ciò solo perché non si sono mai dimenticati di te. Io ho la sclerosi multipla. Mi muovo poco, mantengo le relazioni aiutata dagli strumenti che la tecnologia mette oggi a disposizione e dalle mani della mia Mamma. Ma, c’è sempre chi si fa vivo anche se è trascorso tanto tempo. Io li definisco Amici con la “A” maiuscola.
Spesso emergono i ricordi del passato. Un profumo, una foto, un vecchio compagno di scuola. Questa volta è toccato alla bella e buona torta al cioccolato che una nostra amica di tanti anni fa ci portava in tutti i giorni di festa. Non ce ne siamo mai stancate. E ancora adesso, quando viene a trovarci (io non vado più da lei per colpa della sclerosi multipla e delle scale di casa sua) ha con se un fagottino che tutti apprezziamo sempre tanto.
Questo anno 2016 la Befana si è materializzata a casa mia con in dono una “calza”, non esattamente piena. Conteneva un semplice foglio di carta. Ma il significato del suo scritto è molto importante per me, e non solo.
A volte è faticoso uscire: prepararsi, chilometri in macchina, e poi magari fa freddo, veramente freddo. Ma poi al rientro a casa sono sempre molto felice di essere riuscita ad andare, di aver “parlato” con i miei “amici di sedia”, di esserci aggiornati a vicenda sulle nostre vite, di aver goduto in loro compagnia di momenti indimenticabili.
Nell’ammirare le foglie che cascano ricordo l’anno trascorso a studiare in Canada, ammiro la bellezza della natura, che ad ogni stagione ci presenta situazioni sempre uniche, sempre diverse. Mi viene istintivo fare un parallelo fra la diversità delle foglie e la diversità che si riscontra nel genere umano: in entrambi i casi c’è una varietà tale da permettere a noi esseri umani di crescere e arricchire le nostre vite.
Perché si usa una sedia a rotelle? Perché le gambe non funzionano al meglio. Aiuta quindi, eccome! Non solo il fisico però, acquista infatti valore anche sotto il profilo comportamentale e relazionale. Permette di rilevare aspetti di vita che un non disabile, dando tutto per scontato, spesso non può riscontrare. Io intendo VIVERE e non solo SOPRAVVIVERE, quindi cerco di vedere gli aspetti positivi che nella nostra vita quotidianamente emergono.
L’essere umano non è stato creato per vivere solo. Lo stare con gli altri, la condivisione di frammenti della propria vita, attività, sentimenti, è essenziale per tutti; ancora di più per chi, disabile come me, vive con l’aiuto e dell’aiuto degli altri perché permette di sentirsi vivi in un mondo che si presenta in tanti modi diversi, con tante sfaccettature, quindi ricco di suggestioni e di momenti di ispirazione. Attorno a me gravitano tante persone. Una di queste è la zia materna.
Ad un certo punto della mia vita mi è capitato a volte di pensare che nelle mie condizioni, non avrei mai potuto fare nulla per nessuno. E invece l’esperienza di vita fatta anche con alcune badanti, ma soprattutto con una di loro, mi ha fatto capire che nella vita non c’è solo chi dà e chi riceve, ma esiste uno scambio continuo che offre un grosso aiuto reciproco. Da allora, non mi sono mai sentita “inutile” come a volte mi era capitato di pensare.
Sono in sedia a rotelle ed una casa a più piani era decisamente scomoda. Non era il caso di traslocare; meglio renderla agibile. Un montascale è stata la soluzione ideale che mi ha reso libera di muovermi.
Nonostante la sclerosi multipla io mangio con gusto: uso la bocca di giorno e la P.E.G. di notte, quest’ultima da ben 9 anni.