Buon Compleanno alla mia Sedia a Rotelle
[dropcap]P[/dropcap]erché “Buon Compleanno! Sedia a rotelle”?
Ma perchè no, direi io.
Ormai dopo tutti gli anni di blog, chi mi segue sa che io vivo in sedia a rotelle, e mi sembra quindi giusto pensarlo e scriverlo.
Io infatti mi sono “seduta” esattamente nel febbraio del 1997.
“Che tristezza!” dirà qualcuno.
Io preferisco pensare che poter disporre di una sedia sia stata una grande opportunità, perché mi ha permesso (e continua a farlo) di muovermi e andare dove voglio, a meno che…non ci siano ancora delle barriere architettoniche che rendono noi disabili cittadini di serie B”, privandoci di alcune possibilità per noi interessanti.
La mia prima sedia
Quando è arrivata la prima sedia, venivo da sei mesi difficili. C’era stata la diagnosi di Sclerosi Multipla (dura da digerire), le prime visite specialistiche, le cure, le prime difficoltà a camminare, la non accettazione del problema, e, alla fine anche l’impossibilità di movimento. Potevo solo fare pochi passi, per di più aiutata, e non di più.
Per circa sei mesi ho vissuto in casa, passando (accompagnata), dalla poltrona al bagno, al tavolo per i pasti e di nuovo in poltrona. Ad un certo punto ho pensato che ero troppo giovane per semplicemente sopravvivere.
Dovevo Vivere e quindi ecco arrivare la sedia che mi ha restituito la libertà di movimento. Non è certo facile a poco più di 20 anni accettare l’idea di vivere per tutta la vita, su una sedia a rotelle. Ma forse non avevo alternative, se non volevo semplicemente vivacchiare.
Venti anni di sedia
In tutto questo periodo ne ho avute più di una, perché poco per volta, a parte l’usura della sedia stessa, si sono rese necessarie prestazioni diverse per venire incontro alle mie mutate esigenze. Quindi la sedia è cresciuta con me: sempre diversa, come me. Sempre nuova, come me. Sempre desiderosa di andare, come me.
All’inizio ne avevo una e solo una. La usavo sia in casa che fuori casa. Era una sedia semplicissima, ma con le ruote. Poi sono spariti i cerchi laterali che mi permettevano di “guidarla” e nel tempo sono arrivati i braccioli regolabili, il poggiatesta, la reclinabilità. Piccole grandi prestazioni per far si che chi la usa possa starci il più comodamente possibile.
I nostri viaggi in comune
La sedia mi ha portato in diverse città italiane: Palermo e poi Agrigento, Milano, ma anche Venezia, Modena, Ferrara, Ravenna. E’ anche la mia inseparabile compagna quando sono al mare in estate.
E, a dir il vero, in estate al mare ne ho pure una che mi permette di passeggiare sulla sabbia (le sue ruote sono molto grosse) e poi di entrare in acqua, dove galleggia rendendomi liberissima di andare, anche da sola.
Ma lei non può proprio lamentarsi: l’ho portata anche all’estero. Piccole, ma anche grandi città. In questo momento mi vengono in mente Amsterdam e Londra, Zurigo e Losanna, Parigi, Mentone, Cannes, Nizza, Lourdes.
E addirittura Nairobi.
Di sicuro in situazioni diverse sarei andata anche in tanti altri posti, perché sostanzialmente sono una grande viaggiatrice, molto curiosa. Avrei colto molte più occasioni, ma mi ritengo comunque soddisfatta di quello che ho fatto.
Non esistessero le sedie…Ahi! Ahi!
Non sarei potuta andare da nessuna parte. Quindi…bene così!
Non molto tempo fa casualmente, mi è capitato di ascoltare una trasmissione per radio; si parlava fra l’altro di sedie a rotelle. E’ intervenuto un ascoltatore disabile commentando in modo critico l’uso della dicitura “sedia a rotelle” e facendo osservare che tale terminologia era decisamente discriminante nei confronti dei disabili. Invece, secondo lui, si sarebbe dovuto dire “carrozzina”.
Io mi sono chiesta: “Ma perché mai? Cosa cambia?” Secondo me le due terminologie sono soltanto dei sinonimi.
Tu che mi stai leggendo, sai per caso dirmi qualcosa in merito? Pensi ci sia una differenza fra “sedia a rotelle” e “carrozzina”? e se si, quale?
Oggi di sedie ne ho due.
Una più leggera e maneggevole che viene con me fuori casa, l’altra (una specie di poltrona con ruote) che mi ospita quando sono in casa, mi accoglie e quasi mi avvolge comodamente.
Vorrei dire che mi protegge.
Buon compleanno, sedia!
Ciao,
-Gin
Beh, allora mi unisco agli auguri: buon compleanno sedia di Gin! 🙂
Arrivo qui dal sito di Amiche di Fuso e ho già letto alcuni articoli del tuo blog.
Da vera ignorante, non sapevo che una sedia a rotelle potesse essere adattata tanto e addirittura permettere di fare il bagno in mare!
Da come scrivi si percepisce un animo da grande viaggiatrice, abbiamo decisamente qualcosa in comune 🙂
A presto
Giulia
ciao Giulia!
si, nel tempo, io ed i miei ci siamo fatti una cultura su tante cose. Non si sa mai tutto. Si impara, poco per volta, quando serve.
Ti avrei risposto prima, ma le mie mani (che come ben sai non sono le mie) erano assenti. Un lutto in famiglia ha purtroppo allontanato
la Mamma per una settimana. E’ rientrata ieri e tutto adesso torna alla normalità.
Grazie per i tuoi auguri alla mia fedele compagna di vita.
E, se hai voglia, raccontami qualche volta qualcuno dei tuoi viaggi. Quello che più ti ha colpito. Così viaggio anche io. A modo mio!
Ciao
Mi spiace tanto per il vostro lutto familiare 🙁
Scusa se rispondo solo ora, non avevo ricevuto la notifica della risposta.
Di viaggi ne ho fatti diversi, ma la maggior parte di loro sono soprattutto “sogni di viaggio”, grazie ai libri che divoro e che mi hanno permesso di viaggiare sempre, anche quando non c’era la possibilità di farlo 😉
I miei viaggi più belli sono quelli in America Latina: sento una grande attrazione per il continente sudamericano, nato grazie ai romanzi di Gabriel García Márquez, che è bravissimo a farti immaginare di essere in uno dei suoi paeselli caraibici dove tutto può succedere 🙂
Buona giornata!
Buon compleano alla sedia e alla tua ritrovata” libertà “di movimento
Grazie Rosanna.
Passerò i tuoi auguri alla mia sedia. Le faranno sicuramente piacere.
Stammi bene
Eh già! Ogni problema ha la sua soluzione, come hai scritto una volta in uno dei tuoi post.
Ciao
Un abbraccio
Proprio cosi. Se le gambe non aiutano, ben venga una sedia con le ruote.
Una volta forse ne circolavano di meno, adesso se ne vedono di più. Più disabili? spero sia solo un recuperato desiderio di vita, da parte di persone con scarsa disabilità motoria.
Ciao. A presto
cara Gin, certo devi festeggiare la tua “sedia”. Ti ha permesso in pratica di muoverti sia in casa che fuori, in Italia e all’estero.
Di fatto ha sostituito le tue gambe e quasi tutto ti è stato possibile. Devi trattare sempre con attenzione e cura quella che è diventata la tua estensione naturale.
Continua sempre ad usarla perché ti permetterà di continuare a vivere tutte le esperienze.
Un abbraccio.. Gianni
Ciao.
Di sicuro io farò del mio meglio per darle molto lavoro e portarmi in giro qua e là. Non mancherà per me. Forse lo avrai già capito, visto che mi segui: io andrei dappertutto.
Ciao di nuovo.
Cavolo! hai proprio ragione. La sedia è una “estensione naturale”. Certo che dirlo così fa un altro effetto. Allora, come lo chiamiamo questo oggetto: sedia a rotelle? carrozzina? o estensione naturale di una persona?
Ciao. Un abbraccio
Allora auguri sedia! A rotelle, sand-chair, galleggiante, o carrozzina che sia – alla fine sono solo parole, quello che conta è l’oggetto che c’è dietro e le sue potenzialità intrinseche. Sì perché una sedia come quelle che usi tu è movimento in potenza. È un po’ come una bicicletta per quelli che possono usarla: da sola non sta neanche in piedi, ci vuole qualcuno che la “cavalchi” per donarle un senso, per realizzare la sua “potenza”.
È così per tutti gli strumenti. Gli strumenti creati dall’uomo sono come dei dizionari: traducono una qualche capacità umana (di moto, di scelta, di volontà) in azione. E allora sai che ti dico? Che io festeggio anche te Gin! Perché senza la tua volontà quella sedia non stava neanche in piedi.
Un abbraccio!
Sergio
Grande Sergio!
sento che hai ragione, sai? E, a parte ciò, quello che hai scritto è stato anche presentato in modo simpatico e mi ha portato a ridere.
Il che non guasta mai. Ritengo infatti che ridere, sorridere, accogliere la gioia siano sempre il sale della vita. Ciao.
p.s. Grazie per i festeggiamenti.
Ridere non guasta mai, hai proprio ragione! Grazie a te, di tutto!
Sergio
Buon compleanno alla sedia!
ho scoperto oggi per caso il tuo blog e sono rimasta stupita da tanta forza.
Complimenti 🙂
ciao. mi sono ricordata di aver trascurato questa risposta, anche se un riferimento altrove c’è già stato. Ma, quando ho cominciato ad interessarmi ai blog, mi sono riproposta di rispondere sempre a tutti, uno per uno; e compatibilmente con i miei tempi, sempre piuttosto prestino. Perché è solo così che si può veramente condividere qualcosa. Quindi eccomi qua. E grazie per esserti fatta viva.
Ci sentiremo ancora, spero. Buon fine settimana
Ciao Ginevra finalmente possiamo comunicare, io sono sempre indaffarata …. però ti penso sempre. Ti ho vista nella foto sei bellissima e allegra. Quindi adesso avremo modo di scriverci più spesso. Aspetto tue notizie.
ciao Renata!
Mi ha fatto molto piacere leggere le tue righe. Mi spiace per il tuo superlavoro, ma nei tuoi momenti di calma, io sono sempre qui e volentieri leggerò quanto scriverai.
Ciao.
Ciao Ginevra mi trovo da Giuseppe e Rosalba ed ho approfittato per scriverti. Guardando il tuo blog ho visto con molto piacere che stai bene ed ho letto tutte le notizie riguardanti le nostre famiglie. Qui siamo in compagnia di quattro gatti bellissimi, curati da mia nuora….. io purtroppo ho perso la mia….. ho pianto moltissimo. Sono vicino a mia nuora, meravigliosa e mio figlio Giuseppe che è sempre antipatico e mi ha fatto venire la colite!!!! Però gli voglio troppo bene per rimproverare, ormai ha 49 anni ….. quest’anno insegna a Taormina . Per adesso ti saluto e ti mando un forte abbraccio. A presto
Ciao Renata!
Apprezzo molto le notizie che mi dai sulla tua famiglia, che è una cosa molto importante. Io ne so qualcosa!
Spero veramente che anche altri brani di questo blog siano stati di tuo gradimento. Io continuerò a scrivere perché è un qualcosa che mi piace molto,
e mi aiuta a vivere serenamente la mia vita. Inoltre i commenti che i miei visitatori fanno (in negativo o in positivo) su quello che io condivido con loro è per me di molto aiuto.
Ciao
Cara Gin , so che stai bene e mi fa molto piacere. Oggi ho avuto una mattinata abbastanza faticosa, per sbrigare le pratiche e per ritirare le analisi dello zio Arturo…. sta meglio. Ti auguro una giornata piena di ” sole” in tutti i sensi. Aspetto tue notizie. Ciao.
Ciao. Comincio subito col dirti che sono contenta tu abbia deciso di registrarti, cosi restiamo in un qualche modo in contatto, e puoi seguirmi nella mia vita e nelle mie riflessioni. Volevo dire che poco fa quando ho visto le tue parole, ho sperato tu mi dessi il tuo parere su quello che avevo scritto. Mi fa sempre piacere sapere come stai, come state. Ma penso anche che ti farò avere il mio indirizzo privato per tutte le volte in cui hai voglia di “parlare” e desideri aggiornarmi un pò sulla tua famiglia. Per tutto il resto, cioè commenti sui vari brani che leggi, (non solo questo ovviamente, ma anche gli altri) commenti da condividere poi con tutti gli altri lettori (che potranno a loro volta intervenire nel dialogo) ti suggerisco di usare questo spazio appositamente dedicato.
Ciao. Buona giornata
Cara Gin, so che stai meglio. Sono stata molto contenta di aver avuto la compagnia di tuo fratello… è bello ed in gamba. Da noi il tempo ancora non ci dà nessuna possibilità di fare qualche passeggiata perchè c’è troppo vento e la sera addirittura freddo. Ho un nuovo cellulare ed al più presto avremo modo di scambiarci qualche foto. Ciao, a presto.
Ciao Ginevra, oggi da noi il sole si diverte a giocare con le nuvole influenzando il mio umore; trovandomi però da Rosalba i suoi meravigliosi quattro gatti mi tirano su. Tra un Po andrò ad assistere ad una commedia siciliana …. gli attori sono molto spontanei riflettendo la realtà messinese. Aspetto tuoi messaggi. Bacioni.
Ciao. credo siamo tutti un po’ metereopatici, ma io cerco di non lasciarmi influenzare dalla presenza del sole o meno.
Sai che anche a me piaceva andare a teatro, ma poi la sera diventava troppo tardi. Era troppo stancante, ed ho cominciato ad andare alle matinée. Però è da tempo che non vado più.
Adesso ti saluto, invitandoti a leggere anche gli ultimi brani (magari ce ne è qualcuno il cui argomento può interessarti) e a partire poi da uno di quei brani li, nuovi, per i tuoi commenti.
Ciao