L’Aiuto che mi ha Dato lo Psicologo per Affrontare la Sclerosi Multipla
[dropcap]A[/dropcap] dir il vero, non so più chi, a suo tempo, ritenne opportuno che una persona malata di sclerosi multipla come me, avrebbe tratto vantaggio dall’aiuto di uno psicologo. Evidentemente ero in crisi. Di sicuro ero in un periodo in cui piangevo spesso e volentieri; col pensiero non riuscivo ad andare molto più in là del mio naso.
Quando mi sono ammalata ero veramente giovane (sui 20 anni). Avevo una vita piena, attiva, sempre in movimento, e semplicemente pensare di essere tagliata fuori da tutti i sogni, i programmi, le speranze che a 20 anni si possono avere è abbastanza traumatico.
Ma, a posteriori, posso dire che non è stato così. La mia vita è proseguita piena di interessi, amici, attività. Adesso, ormai quarantenne, posso dire di avere avuto finora una vita altrettanto piena. Ovviamente sempre aiutata da qualcuno. Inevitabile!
Una accurata ricerca fatta dai miei genitori mi portò a conoscere Gabri, una psicologa con studio in una città diversa dalla mia.
Gabri, mia psicologa e amica
Inizialmente mi recavo periodicamente da lei nel suo studio. Ma la spossatezza che sempre accompagna i malati di sclerosi multipla ci costrinse a cambiare programmi. Cominciò lei a venire da me.
Mi ha sostenuto in tanti momenti difficili, mi ha aiutato a dare un senso alle cose (laddove possibile), ad accettare le sconfitte, a superare le piccole/grandi battaglie quotidiane.
La quotidianità della vita è infatti permeata di tante piccole cose, alcune anche apparentemente insignificanti; ma nel momento in cui non puoi più farle, persino la cosa più stupida si ingigantisce e diventa un mostro, un problema, un qualcosa che fa molto soffrire. Ti senti defraudata di parte di te stessa!
Lei mi ha insegnato a controllare la sofferenza, a razionalizzarla un po’, a trovare alternative valide, ed io ho cominciato a stare decisamente meglio.
Non è stato facile. E’ stato un cammino lungo e accidentato, con alti e bassi, mai veramente diritto, perennemente in bilico fra ciò che mi sarebbe piaciuto e ciò che non sarebbe mai potuto essere. Una continua, profonda analisi del mio io, che doveva mettersi, senza infingimenti, di fronte ad uno specchio.
Quando la ringraziavo lei, mi rispondeva che era soprattutto la mia fede a fare il lavoro più grosso, lei soltanto traduceva il tutto in parole.
In alcuni momenti ha sostenuto anche i miei genitori suggerendo comportamenti o strategie, aiutandoli a capire ed accettare i miei frequenti sbalzi di umore, i miei pianti a volte improvvisi senza un apparente perché.
E’ stato un punto fermo ed importante della mia vita.
Da alcuni anni ormai non viene più. Il suo lavoro è finito. Lei e la mia fede mi hanno permesso di raggiungere un equilibrio che mi permette di affrontare con serenità la mia vita, (che credo migliore di prima ) perché la vita è bella nonostante tutto.
Ciao!
-Gin
Grazie Gin per avermi permesso di accompagnarti in questo viaggio.
Ti voglio bene e continuo da lontano a fare il tifo per te.
Questo blog è bellissimo, ed è pieno di te, del tuo coraggio, della tua forza, della tua allegria e della tua meravigliosa famiglia.
Gabriella
Eccomi. Io credo di sentire il tuo tifo. E credo proprio che tu, come tutti gli altri che si interessano a me in un certo modo, siate senz’altro la spinta migliore per il mio cammino in questa vita non facile, ma senz’altro degna di essere vissuta. Un abbraccio
Gin. la tua forza.. il tuo coraggio sono meravigliosi… sono contenta di leggerti… mi fa bene… ti abbraccio forte forte e avanti a tutta birra!!!sandra
ciao.
anche io ti leggo molto volentieri quando ti fai viva. La tua è per me una bella compagnia.
Stai già facendo progetti di vacanza con la famiglia, o non ancora? Io andrò al mare, come sempre, fra non molto.
Stammi bene.