Il mio Alfabeto della Serenità
Serenità:
E’ un qualcosa a volte difficile da raggiungere. Questo è il mio personale alfabeto della serenità.
Riassume tanti fattori, che vengono tutti in mio aiuto e contribuiscono a mantenermi serena.
Bellissima e gratificante manifestazione fisica di affetto. Essere accolti nelle altrui braccia dà un senso di sicurezza e di affettuosa accoglienza.
Aggiungo che, visto che sono sempre in sedia a rotelle e che le mie braccia non si muovono, purtroppo gli abbracci mi sono preclusi. Ma io sento ugualmente l’affetto altrui.
E’ una sensazione strettamente personale. Non tutti hanno lo stesso concetto di bellezza. Comunque sia, soddisfa il nostro senso estetico e migliora sempre il nostro umore.
CAREZZE:
Anche le carezze, come gli abbracci, sono manifestazioni di affetto. Consolano, confortano, sostengono. A me piacerebbe tanto poter ricambiare le carezze della mia nipotina. Ma…la sclerosi me lo impedisce.
DOLORE:
Dolore fisico? Dolore morale? Quale dei due è più facile/difficile da sopportare? Difficile rispondere! Forse il dolore fisico si supera più facilmente. Il superamento del dolore morale comporta una grande forza interiore, e la necessità di non essere lasciati soli.
EMOZIONI:
Scaturiscono dal cuore e, in quanto tali, vanno prese seriamente in considerazione per poi portare a risultati positivi per sé e per gli altri.
FELICITÁ:
Non credo molto nella felicità terrena, piuttosto nella serenità che dipende dal sentire il mio comportamento coerente con il mio pensiero.
GIOIA:
Ci sono tanti diversi modi di esprimere la propria gioia, a seconda del carattere.
Di sicuro la vera gioia ti riempie la vita: un cuore e una mente gioiosi permettono di sorridere alla vita.
Gli ikebana mi hanno sempre dato gioia. Come del resto tutti i fiori, anche quelli isolati in un campo libero.
LIBERTÁ:
Si può essere liberi anche se imbrigliati in un qualche modo. Liberi di pensare, liberi di osservare, liberi di valutare, liberi da tutti quei pregiudizi e strane convenzioni che come delle corazze stratificate nel tempo, ostacolano il nostro modo di pensare e di vivere. Liberi!!!
MAMMA:
Punto di riferimento costante. Sapere che c’è dà sicurezza. Scriveva Erich Fromm: “L’amore di una Mamma è pace, non si acquista e non si merita”.
NONNI:
I miei nonni non ci sono più, ed io ne ho ottimi ricordi. La loro disponibilità, dolcezza, pazienza, affetto mi sono sempre presenti.
ONESTÁ:
Credo sia una caratteristica umana molto ma molto importante. Penso ad una forma di integrità morale che parta innanzitutto da se stessi, per poi estendersi agli altri.
Essere onesti non significa solo non rubare (direttamente o indirettamente), qualcosa di molto ma molto più profondo.
PAZIENZA:
Moderazione, accettazione, tolleranza nei rapporti umani ma anche, e forse soprattutto, con se stessi, Un adagio molto comune dice che “nella vita ci vuole pazienza”. Nulla di più vero. Aiuta ad affrontare le difficoltà ed a vivere in comunione con gli altri.
La quotidianità, secondo me, corrisponde al ritmo che ogni nostra giornata assume nella nostra vita. Crea delle abitudini che, se da un lato offrono sicurezze, d’altro lato possono a volte creare situazioni monotone.
Occorre trovare il giusto equilibrio.
RICORDI:
Ne ho tanti! Affollano la mia mente ed il mio cuore. Momenti del mio passato di viaggi, di conoscenze, di cose viste ed ascoltate. Costituiscono una ricchezza, fonte di gioia, mai di tristezza o di rimpianti.
Bellissimo condividerli con gli amici!
SINCERITÁ:
Credo molto nell’amicizia e sono convinta che la sincerità, oltre al rispetto, ne sia ovviamente alla base.
Chi è sincero è anche sempre una persona vera, autentica, di cui fidarsi.
TENACIA:
Forse non c’è nessuna vera assonanza, ma mi viene in mente la parola “tenaglia”, le cui ganasce debbono stringersi forte per raggiungere lo scopo. Esattamente come succede alle persone. Dobbiamo stringere forte i denti se vogliamo arrivare alla destinazione voluta. E allora riusciremo, senz’altro.
UMILTÁ:
Virtù morale che richiama l’Uomo al riconoscimento dei propri limiti. Sto in questo momento pensando alla etimologia latina della parola: humus, quindi terra. Più facile di così!
VOLONTÁ:
Volere è potere! La vita di oggi ci presenta molti casi di persone che con la forza di volontà hanno raggiunto obbiettivi ritenuti da tutti impossibili.
Chiaramente si può volere veramente soltanto ciò in cui si crede fermamente e per il cui raggiungimento si è disposti a lottare.
ZII:
Non ne ho tanti e comunque sia vivono lontani. Due zie però in particolare sono presenti nella mia vita abbastanza spesso, (di persona o telefonicamente).
Anche loro arricchiscono la mia vita, allargando il mio mondo.
A presto
-Gin
Ciao Gin! Non posso ancora credere di averti ‘ritovata’!!! Quando mia mamma mi ha detto che avevi questo blog sono rimasta cosi sorpresa e cosi contenta. Ho pensato spesso a te in questi anni e ai ricordi del liceo, ma le poche informazioni che avevo erano attraverso tua sorella. Adesso si che possiamo di nuovo raccontarcela! Sono davvero felice di sentirti serena, piena di attivita’ e impegni nonistante la malattia. Si, devo dire che sei rimasta una gran chiacchierona!!!! Adesso io vivo a Parma ma chissa’ che una volta che torno a Ivrea non riesca ad organizzare x passarti a trovare… Mi farebbe davvero piacere. Per il momento ti mando un forte abbraccio, Kiki
Ma che bello! ne è passato del tempo dai nostri tempi del liceo. Sapevo che eri a Parma. Non ci sono mai stata, ma i miei (sono passati l’estate scorsa) mi dicono sia una bella città. Lavori li? sei sposata? bimbi? Hai sempre tempo per il basket?
Si, parlo sempre tanto, anche se la voce non esce, ma il mio Papà si è inventato (per aiutarmi) un metodo che funziona. Grande, vero? E poi scrivo…(con le mani della Mamma).
Ciao, a presto, spero. Un abbraccio
Cara Gin, condivido tutti i concetti che hai espresso. La vita oggi è più dura e complessa rispetto a tanti anni fa,
quindi la serenità può e deve essere l’atout che ci aiuta a superare i problemi giornalieri. Aspetto
di leggerti al più presto. ciao. Gianni
condivido in pieno le riflessioni che dai all’ alfabeto della serenità. Aspetto la tua nuova prossima pagina. Ciao
Grazie Gianni e Rosanna, per essermi stati vicini anche questa volta. Vedo con piacere che non sono la sola a cercare di vivere in un certo modo. Per me il concetto è sempre quello: se ti danno la bici, devi continuare a pedalare con costanza e cercare di farlo sempre con un bel sorriso, che aiuta te stesso ma anche gli altri.
Si, la vita è spesso difficile, e non solo per me, ma il sorriso rende tutto più facile, stimola il buon umore e ci permette di non deprimerci. Ma deve scaturire dal cuore. Ciao. alla prossima. Un abbraccio a entrambi.
Cara Gin hai sintetizzato in modo semplice ma profondo i passi fondamentali del cammino della serenità.
Sono un dono speciale e sono sicura che attingerò alla tua profoda e gioiosa saggezza.
Un saluto pieno di affetto e stima pieno di abbracci e coccole. Gabriella
Saranno un dono come dici tu, ma a suo tempo, mi hai insegnato a scartarlo. Sempre avvolto nella sua bella carta serve a poco, anzi a nulla. Grazie.
Ciao Ginevra, sempre bello leggerti!!!
Ottimo alfabeto pienamente condivisibile, non potevi scegliere parole più significative.
Parole, parole , parole, diceva una vecchia canzone di Mina, bisognerebbe far più caso alle parole che possono far bene, riempire il cuore di gioia e serenità, ma purtroppo anche ferire, il peggio è che certe volte, chi dice parole che ti potrebbero ferire, nemmeno se ne accorge……Ti auguro una serena giornata autunnale. Silvia
Ciao Silvia!
Sì, è vero. Ci sono persone che non si rendono conto di quello che dicono. Sono semplicemente (?) superficiali. Non credo proprio sia cattiveria. Meglio non farci caso!
La quotidianità. ..piccole gioie ..un dolcino condiviso. .una tazza di caffè con una collega ..un semplice abbraccio…è il gioco è fatto…la serenità è un bel traguardo. ..grazie gin.. che mi fai riflettere. . Un caro saluto. ..Sandra
Sandra ciao,
Tante piccole cose, semplici, a volte banali fanno “quotidianità”.
E tu hai fatto proprio bene a definire “cammino” quello che ci conduce alla serenità. Bisogna volerla raggiungere: e’ un traguardo! La quotidianità è tutta un gioco di “volontà” e di “equilibri”.
Ciao!
Buongiorno, bel blog. Emidio
Mi fa molto piacere sapere che questo blog, in cui mi piace riflettere assieme agli altri, sia di tuo gradimento. .
Mi farà molto piacere reincontrarti in queste pagine. Libero ovviamente di registrarti se vuoi.
Grazie. Buona estate